È un lavoro silenzioso quello di Pietro Maietta, delicato e sottile. Forme rigorose vengono tagliate, aggredite dalle impronte dell’artista. Contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, queste edificazioni alla semplicità non cadono di fronte al gesto, non perdono eleganza ma resistono, acquisendo forza e stabilità. Il segno squarcia il tessuto duro dei materiali bianchi per permettere ulteriori interpretazioni. Cavità e ferite da chiudere, nelle quali Maietta abbandona riflessioni, notizie, carta stampata con piccoli aeroplani e barchette di carta, esercizi di abilità, pieghe imparate a memoria colmano ogni possibilità di vuoto o assenza. Il mondo esterno, i mass-media, gli altri restano inevitabilmente parte del nostro mondo, ma si tratta comunque di un mondo controllabile; il nostro compito, secondo l’artista, è quello di regolare la loro influenza, di limitarla, di indirizzarla.